
Misurare l’impatto dell’economia circolare (di cui abbiamo parlato in questo articolo) può essere una sfida, poiché implica considerare una serie di fattori lungo l’intera catena del valore. Tuttavia, ci sono diversi indicatori che possono essere utilizzati per valutare il progresso verso un’economia più circolare. Ecco alcuni esempi:
- Tassi di riciclo: Questo è uno degli indicatori più comuni e misura la percentuale di rifiuti che vengono effettivamente riciclati rispetto alla quantità totale di rifiuti prodotti.
- Tassi di recupero: Simile ai tassi di riciclo, questo indicatore misura la percentuale di rifiuti che vengono recuperati (inclusi riciclaggio, compostaggio e recupero energetico) rispetto alla quantità totale di rifiuti prodotti.
- Uso di materie prime secondarie: Questo indicatore misura l’uso di materie prime secondarie (ossia materiali riciclati) rispetto all’uso totale di materie prime.
- Efficienza delle risorse: Questo indicatore misura la quantità di risorse utilizzate per unità di produzione o di prodotto.
- Indice di circolarità: Questo è un indicatore più complesso che cerca di misurare la circolarità complessiva di un prodotto, un’azienda o un’economia, considerando fattori come la durata di vita dei prodotti, la riparabilità, l’efficienza del riciclo e l’uso di materiali rinnovabili.
- Impatto sul cambiamento climatico: Questo indicatore misura le emissioni di gas serra associate alla produzione, all’uso e allo smaltimento dei prodotti.
- Creazione di posti di lavoro nel settore dell’economia circolare: Questo indicatore misura il numero di posti di lavoro creati nelle attività legate all’economia circolare, come il riciclo, il riutilizzo e la riparazione.
Ogni indicatore ha i suoi punti di forza e di debolezza, e nessuno può fornire un quadro completo da solo. Pertanto, è importante utilizzare una combinazione di indicatori per ottenere una visione più completa dell’impatto dell’economia circolare.
Material Circularity Indicator (MCI)
Il Material Circularity Indicator (MCI) è uno strumento sviluppato dall’Ellen MacArthur Foundation per aiutare le organizzazioni a misurare quanto sono circolari i loro prodotti, servizi e operazioni. È un indicatore complesso che prende in considerazione una serie di fattori, tra cui:
- L’uso di materie prime secondarie (ossia materiali riciclati) rispetto all’uso di materie prime vergini.
- La durata di vita di un prodotto, e la sua capacità di essere riparato o riutilizzato.
- L’efficienza del recupero dei materiali al termine della vita utile del prodotto.
Il MCI fornisce un punteggio complessivo che va da 0 (completamente lineare) a 1 (completamente circolare). Questo punteggio può essere utilizzato per confrontare la circolarità di diversi prodotti o servizi, o per monitorare i progressi di un’organizzazione nel tempo.
L’obiettivo dell’MCI è di fornire un modo quantitativo e standardizzato per le organizzazioni di misurare la loro circolarità, in modo da poter identificare le aree di miglioramento e monitorare l’efficacia delle loro iniziative di economia circolare. Può anche essere utilizzato per comunicare in modo credibile l’impegno di un’organizzazione nei confronti dell’economia circolare a stakeholder esterni, come clienti, investitori e regolatori.
Global Reporting Initiative (GRI)
Il Global Reporting Initiative (GRI) è un’organizzazione internazionale indipendente che ha sviluppato gli standard globalmente riconosciuti per la relazione sulla sostenibilità. Fondato nel 1997, il GRI aiuta le aziende, i governi e altre organizzazioni a capire e comunicare l’impatto delle loro attività su questioni come il clima, i diritti umani e la corruzione.
Gli standard GRI sono progettati per essere utilizzati da organizzazioni di qualsiasi dimensione, settore o ubicazione. Essi forniscono un quadro per la relazione sulla sostenibilità che è ampiamente riconosciuto e accettato a livello mondiale.
Gli standard GRI comprendono una serie di indicatori specifici che coprono una vasta gamma di questioni di sostenibilità, tra cui l’ambiente, i diritti umani, la governance, il lavoro e l’occupazione, la corruzione e la società. Questi indicatori forniscono un modo per le organizzazioni di misurare e riportare in modo chiaro e coerente il loro impatto su queste aree.
Una caratteristica distintiva degli standard GRI è il loro approccio “principio di materialità“, che richiede alle organizzazioni di identificare e concentrarsi su quelle aree di impatto che sono più rilevanti per la loro attività e per i loro stakeholder. Questo aiuta a garantire che la relazione sulla sostenibilità sia significativa e utile sia per l’organizzazione che per i suoi stakeholder.
In sintesi, il Global Reporting Initiative fornisce un quadro standardizzato che aiuta le organizzazioni a capire, misurare e comunicare il loro impatto sociale, economico e ambientale, promuovendo così una maggiore trasparenza e responsabilità.
Circular Transition Indicators (CTI)
I Circular Transition Indicators (CTI) sono un insieme di misure sviluppate dalla World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) per aiutare le organizzazioni a valutare il loro progresso verso l’adozione di modelli di business circolari.
Questi indicatori sono progettati per essere universali (applicabili a tutte le industrie e le aziende di qualsiasi dimensione), robusti (in grado di resistere a un rigoroso esame e di fornire informazioni affidabili), pratici (facili da implementare e da usare) e coerenti con gli standard di sostenibilità esistenti.
Gli indicatori CTI forniscono un quadro per le organizzazioni per comprendere e misurare la loro circolarità in modo completo, includendo aspetti come l’efficienza delle risorse, l’uso di materiali riciclati, la progettazione per la durata, il riutilizzo e il riciclo, e la minimizzazione dei rifiuti.
L’obiettivo è aiutare le organizzazioni a identificare le aree in cui possono fare progressi verso modelli di business più circolari, e a monitorare i loro progressi nel tempo. Gli indicatori CTI possono anche aiutare le organizzazioni a comunicare i loro progressi verso la circolarità in modo chiaro e affidabile ai loro stakeholder.
In sintesi, gli indicatori CTI forniscono un quadro per le organizzazioni per valutare e tracciare il loro progresso verso la transizione verso un’economia circolare.
Circular Metrics for Business
“Circular Metrics for Business” si riferisce generalmente a una serie di misure o indicatori che le aziende possono utilizzare per valutare il loro progresso verso l’adozione di pratiche più circolari nei loro modelli di business. Questi possono includere un’ampia varietà di indicatori, a seconda dell’industria specifica e del contesto aziendale. Alcuni esempi di metriche circolari per le aziende potrebbero includere:
- Percentuale di materiali riciclati: Questo indicatore può misurare la percentuale di materiali riciclati utilizzati in un prodotto o processo, o la percentuale di prodotti o materiali di scarto che vengono riciclati al termine della loro vita utile.
- Efficienza delle risorse: Questo può misurare l’uso efficiente delle risorse in un prodotto o processo, ad esempio in termini di energia o acqua utilizzata per unità di produzione.
- Durata dei prodotti: Questo indicatore può misurare la durata media di un prodotto, o la percentuale di prodotti che sono progettati per essere riparabili o riutilizzabili.
- Design circolare: Questo può valutare il grado in cui i prodotti o i processi sono progettati per facilitare il riutilizzo, il riciclo o il recupero dei materiali alla fine della loro vita utile.
- Modelli di business circolari: Questo può misurare il grado in cui un’azienda ha adottato modelli di business circolari, come il leasing o la condivisione, invece di modelli di vendita tradizionali.
Queste sono solo alcune delle possibili metriche che le aziende possono utilizzare per valutare il loro progresso verso la circolarità. Il punto chiave è che le metriche devono essere rilevanti per l’azienda specifica e il suo contesto, e devono fornire un modo significativo per tracciare i progressi nel tempo.
Circle City Scan Tool
Il Circle City Scan Tool è un’iniziativa della Circle Economy, un’organizzazione no-profit con sede nei Paesi Bassi che promuove la transizione verso l’economia circolare.
Il Circle City Scan Tool è uno strumento di analisi che aiuta le città a identificare le opportunità per diventare più circolari. Esso esamina diversi flussi di materiali e rifiuti all’interno della città, cercando aree in cui possono essere fatti miglioramenti. Ad esempio, l’analisi può rivelare opportunità per migliorare il riciclo, ridurre lo spreco di risorse, promuovere la condivisione e la riparazione, o creare nuovi modelli di business circolari.
Lo strumento si basa su dati quantitativi e qualitativi per fornire un quadro dettagliato delle opportunità circolari all’interno di una città. Questo può aiutare i responsabili politici, le imprese e altri stakeholder a capire dove concentrare i loro sforzi per promuovere l’economia circolare.
Il Circle City Scan Tool è stato utilizzato in diverse città in tutto il mondo, tra cui Amsterdam, Glasgow e Philadelphia, per aiutare a guidare la pianificazione e l’implementazione di strategie di economia circolare.
In sintesi, il Circle City Scan Tool è uno strumento analitico che aiuta le città a identificare e perseguire opportunità per diventare più circolari, sostenendo così la transizione verso un’economia circolare.
CirculAbility
Enel, leader nel settore energetico, ha da tempo intrapreso numerose iniziative in supporto all’economia circolare, grazie a varie partnership; a supporto di queste attività ha sviluppato il Modello CirculAbility, uno strumento per valutare il grado di circolarità delle imprese, in linea con i principi fondamentali dell’economia circolare.
Un esempio significativo di questi sforzi è l’accordo stipulato nel 2017 con Intesa San Paolo e altre importanti aziende italiane attive in diversi settori industriali. Questa collaborazione ha portato alla creazione della “Alleanza per l’Economia Circolare”, una sorta di manifesto. In seguito, è stato sviluppato un Position Paper (qui i dettagli) con le aziende partecipanti, contenente l’insieme delle procedure per facilitare la transizione verso modelli più sostenibili.
Il Modello CirculAbility è nato dalla necessità di fornire alle imprese un insieme di criteri che considerassero sia gli indicatori tangibili, come la quantità di materiali usati, sia quelli intangibili, come il fattore di carico. L’obiettivo era permettere la quantificazione del livello di circolarità di un prodotto o servizio.
Per calcolare l’indice di circolarità di un’azienda attraverso il Modello CirculAbility, vengono prese in considerazione due elementi chiave:
- La circolarità del flusso, che riguarda i componenti materiali e energetici nelle fasi di input e output.
- La circolarità di utilizzo, che considera l’uso dei materiali, sia attraverso il prolungamento della vita utile, sia attraverso l’attuazione di principi circolari come la “sharing economy e il product as a service”.
L’economia circolare è qualcosa si concreto
La possibilità di misurare i risultati ottenuti dalle strategie circolari è fondamentale. Da una parte per avere chiaro il risultato delle singole azioni nel tempo, contemporaneamente uno strumento di analisi e programmazione delle proprie attività.