Le barriere coralline sono uno degli ecosistemi più ricchi e complessi del pianeta. Si formano grazie ai coralli, animali marini che vivono in colonie e producono un esoscheletro di carbonato di calcio. Questi scheletri, insieme all’azione di altri organismi come alghe coralline, formano strutture tridimensionali che costituiscono l’habitat per una miriade di altre specie.

Funzioni delle barriere coralline

Le barriere coralline svolgono una serie di funzioni vitali:

  • Biodiversità: Le barriere coralline ospitano un’incredibile diversità di specie. Si stima che mentre le barriere coralline coprono meno dell’1% della superficie del pianeta, ospitano circa il 25% di tutte le specie marine. Questa diversità contribuisce a un ecosistema robusto e resiliente.
  • Protezione costiera: Le barriere coralline agiscono come barriere naturali che proteggono le coste da tempeste e onde. Assorbendo l’energia delle onde, riducono l’erosione e i danni alle infrastrutture umane.
  • Sostentamento: Le barriere coralline forniscono fonti di cibo e reddito per milioni di persone in tutto il mondo. Sono essenziali per l’industria della pesca e per il turismo, attività che generano reddito e sostentano le economie locali.
  • Ricerca medica: Molti farmaci sono stati sviluppati grazie alle specie che vivono nelle barriere coralline, inclusi trattamenti per il cancro, l’HIV, la malaria e altre malattie.

Biodiversità delle barriere coralline

Le barriere coralline ospitano un’incredibile varietà di organismi. Oltre ai coralli stessi, che possono variare notevolmente in forma e colore, le barriere coralline ospitano pesci, dai piccolissimi pesci pagliaccio, o alle damigelle, ai grandi pesci predatori come squali e barracuda molluschi, crostacei, echinodermi (qui qualche informazione), alghe, tartarughe, delfini e molte altre forme di vita.

Inoltre, le barriere coralline ospitano una grande varietà di organismi simbiotici. Ad esempio, i coralli stessi hanno una relazione simbiotica con le zooxantelle, microscopiche alghe che vivono nei tessuti dei coralli e forniscono loro nutrienti attraverso la fotosintesi.

Le Barriere Coralline nel mondo

Ci sono molte barriere coralline famose in tutto il mondo, ma alcune delle più note includono:

  • La Grande Barriera Corallina: È la barriera corallina più grande e famosa al mondo, situata al largo della costa del Queensland, in Australia. Si estende per oltre 2.300 chilometri e comprende un’eccezionale diversità di vita marina, tra cui molte specie uniche. È anche il più grande singolo organismo vivente del pianeta e può essere visto dallo spazio.
  • Il Belize Barrier Reef: È la seconda barriera corallina più grande del mondo, situata al largo delle coste del Belize in America Centrale. È famoso per la Grande Fossa Azzurra, un enorme buco naturale nel mare che è un sito di immersioni molto popolare.
  • Le barriere coralline delle isole Maldive: Le Maldive, un arcipelago nell’Oceano Indiano, sono famose per le loro spettacolari barriere coralline, che ospitano una straordinaria varietà di vita marina. Le Maldive sono una destinazione molto popolare per il turismo di immersioni e snorkeling.
  • La Barriera Corallina del Mar Rosso: Il Mar Rosso ha una delle barriere coralline più nordiche del mondo, famosa per la sua straordinaria diversità e bellezza. La barriera corallina del Mar Rosso è particolarmente nota per le sue acque calde e chiare, ideali per le immersioni.
  • Le barriere coralline delle isole Hawaii: Le isole Hawaii ospitano una vasta gamma di specie marine, molte delle quali non si trovano in nessun’altra parte del mondo. Le barriere coralline delle Hawaii sono famose per la loro bellezza e per il ruolo che svolgono nella cultura hawaiana.

Le barriere coralline in tutto il mondo stanno affrontando una serie di sfide a causa del riscaldamento globale e dell’inquinamento.

Il riscaldamento degli oceani sta provocando un aumento dell’ipossia nelle barriere coralline, una condizione in cui l’acqua ha livelli di ossigeno bassi o insufficienti (qui qualche informazione in più). I dati presi da 32 siti rappresentativi di barriere coralline mostrano che l’ipossia è già comune. Secondo i futuri scenari di riscaldamento e deossigenazione degli oceani, la durata, l’intensità e la gravità dell’ipossia aumenteranno, con quasi un terzo delle barriere coralline che sperimentano ipossia severa. Inoltre, le ondate di calore marine nascoste, associate a vortici oceanici che modulano le onde interne sottomarine, minacciano gli ecosistemi costieri causando un riscaldamento subsuperficiale inaspettato e un grave sbiancamento e mortalità dei coralli a diverse profondità.

L’inquinamento, in particolare da fonti terrestri, è un altro fattore di stress per le barriere coralline. Lo sviluppo costiero, la deforestazione, lo scarico agricolo e le fuoriuscite di petrolio e sostanze chimiche possono ostacolare la crescita e la riproduzione dei coralli, e interrompere la funzione ecologica generale, causando così malattie e mortalità delle specie più sensibili.

Per fortuna ci sono progetti dedicati a salvare le barriere coralline.

Esistono vari progetti dedicati alla protezione e al restauro delle barriere coralline. Un esempio è Coral Guardian, un’organizzazione no-profit francese che si concentra sulla protezione e il restauro degli ecosistemi corallini. Lavorano in collaborazione con le comunità locali e seguono tre pilastri principali:

  1. Conservazione marina partecipativa: sviluppano programmi di restauro dei coralli in collaborazione con le comunità locali per il loro beneficio.
  2. Sensibilizzazione: cercano di sensibilizzare le comunità locali e internazionali sull’importanza degli ecosistemi corallini e sulle minacce che affrontano.
  3. Scienza partecipativa: contribuiscono alla conoscenza scientifica degli ecosistemi corallini e al loro restauro, in base agli interessi e alle necessità dei partner locali​

Inoltre, Coral Guardian ha creato il programma “Blue Center”, un programma di formazione e supporto rivolto a coloro che desiderano sviluppare un proprio progetto per la conservazione degli ecosistemi corallini coinvolgendo le comunità locali. Per dare concretezza ai progetti, offrono due modelli di sostegno:

  1. Supporto a lungo termine: supporto regolare offerto da Coral Guardian e adattato alle esigenze della struttura locale, che include bisogni tecnici, scientifici, amministrativi, di comunicazione/marketing e finanziari. La durata iniziale di questo tipo di partnership e supporto è di 3 anni, durante i quali i progetti saranno accompagnati per sviluppare meccanismi per raggiungere una maggiore indipendenza.
  2. Supporto a breve termine: supporto singolo da parte di Coral Guardian su una o più questioni o argomenti nello sviluppo di un progetto di restauro dei coralli. Il perimetro delle collaborazioni è predefinito con la struttura beneficiaria e può includere aspetti tecnici, scientifici, di comunicazione o amministrativi. Il supporto per un progetto di questo tipo non è mai finanziario. La durata iniziale è di 1 anno​

.Un altro esempio è la Great Barrier Reef Foundation, che ha vari progetti dedicati alla protezione e al restauro della Grande Barriera Corallina in Australia. Questi progetti includono:

  • Resilient Reefs: collaborazione con le comunità della barriera corallina per rispondere ai cambiamenti climatici e alle minacce locali.
  • Reef Islands: restauro di habitat insulari critici per proteggere gli ecosistemi e salvare specie vulnerabili.
  • Reef Trust Partnership: finanziamento di progetti per la resilienza, il restauro e l’adattamento dei coralli, la qualità dell’acqua, il controllo delle stelle marine corona-di-spine, e la protezione dei coralli da parte dei Proprietari Tradizionali e della comunità.
  • Raine Island Recovery Project: restauro della più grande area di nidificazione di tartarughe verdi al mondo su Raine Island.
  • Coral IVF: scienza pionieristica che porta nuova vita alla Barriera Corallina.
  • eReefs”: il più grande programma al mondo di previsione e modellazione dei coralli per tracciare e prevedere la condizione della Barriera Corallina, inclusa la qualità dell’acqua e lo sbiancamento.
  • Coral Probiotics: potenziamento della salute dei coralli in un oceano che si sta riscaldando.
  • Cryopreservation: protezione della biodiversità della nostra Barriera Corallina per le future generazioni.
  • Restoring seagrass meadows: rigenerazione e protezione di ecosistemi critici​

È fondamentale recuperare le barriere coralline.

La morte delle barriere coralline avrebbe effetti devastanti a livello globale, sia per gli ecosistemi marini che per le società umane.
Perderemmo la più importante ecosistema naturale del pianeta, forse l’unico capace di ospitare un incredibile numero di specie marine, molte delle quali non si trovano in nessun’altra parte del mondo.
Avremmo un impatto devastante sulla pesca e e sul sostentamento alimentare di milioni di persone in tutto il mondo.
Avremmo danni alle economie locali che si sostentano grazie al turismo che questi luoghi meravigliosi ospitano ogni anno.

Ma non solo: le barriere coralline agiscono come barriere naturali che proteggono le coste dall’erosione e dai danni causati dalle tempeste. Senza le barriere coralline, le coste sarebbero più esposte a queste forze, potenzialmente portando a un aumento dell’erosione e a danni alle infrastrutture umane.
Insomma, non possiamo permetterci di perdere le barriere coralline; non c’è nulla che valga la loro perdita.

La sostenibilità ambientale deve essere qualcosa ci molto pratico: deve essere un modello di vita nuovo.

Le barriere coralline sono luoghi bellissimi che la Natura ha impiegato centinai (anche migliaia) di anni per realizzarle, ed esse hanno un ruolo fondamentale per l’equilibrio delle cose; fanno parte del tutto. Ecco, allora, che sostenibilità ambientale diventa anche la capacità di far parte di questo tutto; è la capacità di essere contributore della natura e non solo utilizzatore.