
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030. Gli Obiettivi per lo Sviluppo danno seguito ai risultati degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals) che li hanno preceduti, e rappresentano obiettivi comuni su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo: la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni. Obiettivi comuni significa che riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.
L’importanza della ricerca scientifica nella realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030
La ricerca scientifica riveste un ruolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Solo attraverso il progresso scientifico e tecnologico sarà possibile trovare soluzioni innovative in grado di affrontare le grandi sfide globali come la povertà, la fame, il cambiamento climatico, l’accesso all’acqua e all’energia pulita, l’uguaglianza di genere e molte altre. La ricerca deve essere multidisciplinare e basata su un approccio sistemico, poiché i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile sono interconnessi. Ad esempio, soluzioni tecnologiche più pulite e accessibili possono contribuire contemporaneamente a ridurre le disuguaglianze, a migliorare la salute, a creare nuove opportunità economiche e a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. La scienza ha un ruolo chiave anche nel monitoraggio dei progressi verso il raggiungimento degli SDGs, fornendo dati e analisi essenziali per valutare ciò che funziona e dove occorre intervenire. La ricerca deve essere aperta e condivisa a livello globale, per mettere tutti i Paesi nelle condizioni di partecipare a questa impresa collettiva.
Le aree di ricerca prioritarie dell’Agenda 2030
Ci sono alcune aree in cui la ricerca scientifica e tecnologica sarà particolarmente cruciale. Una di queste è l’energia pulita e accessibile a tutti: servono innovazioni per incrementare l’efficienza e abbattere i costi delle fonti rinnovabili come il solare e l’eolico, così da renderle una reale alternativa ai combustibili fossili. Un altro ambito prioritario è l’agricoltura sostenibile, per garantire la sicurezza alimentare di una popolazione globale in crescita riducendo l’impatto ambientale delle attività agricole. Importanti progressi scientifici sono necessari anche in campo medico e farmaceutico, per debellare le principali malattie della povertà e fornire servizi sanitari universali. Non meno rilevanti sono le tecnologie digitali, che possono abilitare nuovi modelli di business, di educazione e di partecipazione inclusivi. Infine, la ricerca sul clima e l’ambiente è essenziale per comprendere meglio i rischi e trovare soluzioni di adattamento e mitigazione.
La collaborazione tra scienziati e decision makers per raggiungere gli obiettivi
Affinché la ricerca scientifica possa tradursi in azioni concrete ed efficaci, è fondamentale rafforzare la collaborazione tra scienziati e decisori politici. Gli scienziati devono diffondere attivamente le loro scoperte e renderle comprensibili ai policymaker, fornendo prove solide su cui basare le decisioni per raggiungere gli SDGs. Allo stesso tempo, i governi e le organizzazioni internazionali devono consultare la comunità scientifica e tenere in considerazione le evidenze nello sviluppo di leggi, strategie e investimenti. Piattaforme multi-stakeholder che riuniscono ricercatori, decisori e società civile saranno cruciali. Infine, sono necessari più finanziamenti per la ricerca rilevante agli obiettivi di sviluppo sostenibile e il rafforzamento delle capacità scientifiche nei Paesi in via di sviluppo, affinché nessuno sia lasciato indietro.
Ecco alcuni esempi di collaborazioni di successo tra scienziati e decisori politici per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs):
- SDG 2 – Sicurezza Alimentare: gli scienziati dell’International Rice Research Institute hanno lavorato a stretto contatto con i decisori in Asia e Africa per sviluppare nuove varietà di riso ad alta resa, contribuendo a ridurre fame e povertà.
- SDG 3 – Salute: partnership tra OMS, governi e case farmaceutiche hanno portato a vaccini low-cost contro HIV, malaria e tubercolosi nei Paesi in via di sviluppo.
- SDG 6 – Acqua Pulita: idrologi dell’UNESCO e ingegneri locali hanno mappato le risorse idriche sotterranee in Africa, permettendo ai governi di pianificare un migliore accesso all’acqua.
- SDG 7 – Energia Pulita: progetti congiunti tra università, aziende e istituzioni in Cina e India hanno facilitato la diffusione di pannelli solari e biogas nei villaggi rurali.
- SDG 11 – Città Sostenibili: urbanisti e amministrazioni cittadine collaborano per pianificare trasporti, edifici e spazi pubblici a misura d’uomo e rispettosi dell’ambiente.
- SDG 13 – Clima: la piattaforma IPCC fornisce ai policymaker report scientifici sul cambiamento climatico, fondamentali per i negoziati sul clima.
- SDG 16 – Pace e Giustizia: criminologi forensi supportano investigatori e tribunali fornendo prove scientifiche per perseguire crimini e violenze.
Questi esempi dimostrano come il coinvolgimento attivo degli scienziati nelle politiche pubbliche e la comunicazione bidirezionale con i decisori siano elementi essenziali per il successo dell’Agenda 2030.
Conclusione
In sintesi, il raggiungimento degli ambiziosi Obiettivi dell’Agenda 2030 non può prescindere da massicci investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica a livello globale. Oltre a finanziamenti adeguati, servirà potenziare la collaborazione internazionale tra scienziati e la comunicazione con i decisori politici, in modo che le nuove scoperte e soluzioni vengano effettivamente implementate. La posta in gioco è alta, ma l’Agenda 2030 rappresenta anche una straordinaria opportunità per riorientare la ricerca verso la risoluzione delle grandi sfide per la nostra società e il nostro pianeta.