La Direttiva SUP (Single Use Plastics), o Direttiva sulla plastica monouso, rappresenta una pietra miliare nell’ambito delle politiche ambientali dell’Unione Europea. Adottata nel 2019, questa legislazione punta a mitigare il crescente problema dell’inquinamento da plastica, in particolare nel contesto marino, mediante una serie di misure mirate.

Cosa prevede la Direttiva SUP

La Direttiva SUP si focalizza su due aspetti fondamentali: la prevenzione e la riduzione dell’impatto dei prodotti di plastica monouso e la promozione della transizione verso un’economia circolare.

Il fulcro della direttiva è la proibizione di specifici prodotti di plastica monouso per i quali esistono alternative sostenibili. Tra questi troviamo cannucce, posate, piatti, bastoncini per palloncini, e cotton fioc. Inoltre, la direttiva mira a ridurre l’uso di contenitori per alimenti e bevande, coperti di plastica e palloncini.

La Direttiva SUP assegna anche nuove responsabilità ai produttori di questi prodotti, imponendo loro di contribuire ai costi di gestione e pulizia dei rifiuti, oltre alla sensibilizzazione dei consumatori. Inoltre, gli Stati membri dell’UE sono tenuti a raggiungere obiettivi di raccolta specifici, ad esempio, raccogliere l’90% delle bottiglie di plastica monouso entro il 2029. Nel dettaglio:

  • Riduzione del consumo: l’UE intende limitare l’utilizzo di prodotti di plastica monouso, promuovendo l’uso di alternative sostenibili. Dopo tutto, non avremmo bisogno di cannucce di plastica se avessimo alternative riutilizzabili, giusto?
  • Limitazione dell’introduzione sul mercato: alcuni prodotti di plastica monouso sono stati completamente banditi nell’UE. Questo include oggetti come cannucce, posate, piatti, bastoncini per palloncini e cotton fioc.
  • Responsabilità dei produttori: le aziende che producono determinati prodotti di plastica monouso dovranno coprire i costi di gestione dei rifiuti per quei prodotti alla fine del loro ciclo di vita. Questo significa che se producono, devono anche aiutare a pulire!
  • Educazione e sensibilizzazione: l’UE vuole che siamo tutti informati su questa problematica. Ecco perché stanno introducendo programmi per educare i consumatori sulle alternative disponibili e sulle opzioni di smaltimento dei rifiuti.

La Direttiva SUP rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile e offre un modello per altri paesi e regioni da seguire.

Quali oggetti sono vietati dalla Direttiva?

Le nuove regole contenute nella Direttiva vietano, con decorrenza al 2021, l’utilizzo di determinati prodotti in plastica usa e getta per i quali esistono alternative in commercio.
Di seguito l’elenco dei prodotti o imballaggi soggetti al divieto:

  • Bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie
  • Posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette)
  • Piatti (sia in plastica che in carta con film plastico)
  • Cannucce
  • Mescolatori per bevande
  • Aste per palloncini (esclusi per uso industriale o professionale)
  • Contenitori con o senza coperchio (tazze, vaschette con relative chiusure) in polistirene espanso (EPS) per consumo immediato (fast-food) o asporto (take-away) di alimenti senza ulteriori preparazioni
  • Contenitori per bevande e tazze sempre in EPS
  • Tutti gli articoli monouso in plastica oxodegradabile

Quali Articoli e Materiali Sfuggono al Divieto della Direttiva SUP?

La Direttiva SUP, nell’articolo 3, specifica con chiarezza che i soli polimeri esenti dal divieto sono quelli naturali non modificati chimicamente. Ciò significa che bioplastiche e plastiche di origine vegetale, indipendentemente dal fatto che derivino da fonti rinnovabili (interamente o in parte) o da fonti petrolchimiche, sono classificati come polimeri modificati chimicamente e, di conseguenza, rientrano nei materiali proibiti.

Ma quali sono allora i polimeri naturali non modificati chimicamente che sfuggono al divieto? Questi includono i polimeri organici naturali, o fibre naturali, che non subiscono modifiche chimiche durante il processo di produzione dell’articolo. Queste fibre possono derivare da fonti come la canna da zucchero, il bambù, la canapa, la cellulosa, il riso, il caucciù e il cocco. Di conseguenza, è consentito l’uso di articoli monouso realizzati con questi materiali.

È interessante notare che né le bottiglie di plastica né i bicchieri figurano nell’elenco degli oggetti vietati dalla Direttiva. Nel caso delle bottiglie di plastica, la ragione di ciò è legata all’intenzione di valorizzare la riciclabilità del PET, il materiale con cui sono comunemente prodotte. Allo stesso modo, i bicchieri non vengono menzionati tra gli articoli per i quali la Direttiva richiede misure di riduzione del consumo. Ciò significa che sarà responsabilità di ciascuno Stato membro decidere, durante l’implementazione della Direttiva, come procedere nei confronti di questi bicchieri o tazze utilizzati per bevande calde e fredde (e altri alimenti), realizzati in plastica o in materiale poliaccoppiato.

Impatto Ambientale della Plastica Monouso

Nonostante la sua utilità e versatilità, la plastica ha un impatto ambientale notevolmente negativo (ad esempio a causa delle microplastiche, ne parlato qui). Oltre ad essere uno dei principali inquinanti nei nostri oceani, la plastica contribuisce anche all’emissione di gas serra. Il processo di decomposizione della plastica produce metano, un gas serra molto più potente dell’anidride carbonica.

La plastica nei nostri oceani danneggia non solo la fauna marina, che può confonderla con il cibo, ma anche gli ecosistemi marini, alterando la biodiversità e l’equilibrio delle specie. Si stima che circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscano negli oceani ogni anno, un tasso che, se non controllato, porterà a più plastica che pesci negli oceani entro il 2050.

Verso un Futuro Sostenibile

La Direttiva SUP rappresenta un importante passo avanti nel tentativo di affrontare il problema dell’inquinamento da plastica. Nonostante le sfide associate all’implementazione di tali misure, l’adozione di questa legislazione dimostra l’impegno dell’UE a promuovere la sostenibilità e a proteggere l’ambiente.

Però, il successo finale di queste misure dipenderà dalla cooperazione e dalla partecipazione attiva di tutte le parti coinvolte: governi, industrie, e, soprattutto, i consumatori. Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nella riduzione dell’inquinamento da plastica e nell’adozione di uno stile di vita più sostenibile. Con la conoscenza e l’azione, possiamo contribuire a un futuro più verde e pulito per il nostro pianeta.